mercoledì 6 maggio 2009

Le teorie sociologiche sulla devianza pt.1



Come ho già detto nei precedenti post, i detenuti hanno bisogno di essere rieducati dopo gli atti devianti commessi, ma una cosa mi sono scioccamente scordata di spiegare:cos'è un atto deviante?
O meglio: quando un gesto viene definito deviante?
A questo proposito vado a elencarvi le varie teorie sociologiche esistenti riguardanti la devianza. Il primo a interessarsi delle influenze sociale che possono comportare una condotta deviante intesa come la vera e propria violazione della norma giuridica fu Cesare Beccaria nel XVIII secolo.
Egli afferma che l'ordine sociale è il prodotto di un contratto dell'individuo con la società, nel momento in cui un soggetto compie un atto deviante lo fa per volontà personale utilizzando il libero arbitrio di cui dispone, quindi la punizione che gli verrà inflitta dovrà essere funzionale non solo al soggetto ma anche al mantenimento dell'ordine pubblico.
Beccaria inoltre parla di certezza della pena e del suo effetto positivo, ma non tanto in base alla severità di quest'ultima quanto piuttosto finalizzata al mantenimento dell'ordine pubblico.

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